La resistenza non violenta dei Saharawi, il documentario di Jordi Oriola

“Questo documentario è stato realizzato in condizioni di clandestinità”. Il lavoro del regista catalano Jordi Oriola inizia così, prima di passare in rassegna i vari protagonisti che si sono concessi alle telecamere. Quasi tutto il lavoro si sviluppa attraverso le interviste a una serie di attivisti che da anni sono impegnati nella lotta non violenta…

Una strada…tanti confini

Avete presente la scena del pedaggio del film “Non ci resta che piangere” con Troisi e Benigni? Ecco, in alcune parti del mondo la situazione è paradossalmente simile. In viaggio dall’Oman agli Emirati Arabi A volte un solo confine non basta e bisogna passare la frontiera di uno stesso Paese più volte. Un esempio concreto?…

Zona demilitarizzata coreana, un cortometraggio la racconta

Considerare sacro uno spazio inabitato che divide due Paesi in guerra. Un controsenso forse, ma il cortometraggio della regista sudcoreana Hayoun Kwon chiamato “489 years”, risultato uno dei vincitori al Milano film festival 2017, ha voluto mettere l’accento proprio su questo aspetto. Viaggio in prima persona Sembra un videogioco, ma non lo è. La prospettiva…

Quei confini così “strani”. Viaggio tra enclavi ed exclavi

Partendo da un bell’articolo di Tpi sui confini più curiosi al mondo, ho deciso di approfondire l’argomento e ho trovato una serie di informazioni veramente interessanti riguardo la configurazione di numerosi Stati in giro per il globo. Gli atlanti geografici di cui noi disponiamo o che si studiano a scuola non sono sempre fedeli alla…

Fedor, il robot militare made in Russia

Quando l’uomo con la pistola incontra l’uomo con il fucile, l’uomo con la pistola muore. Sì ma se l’uomo con la pistola non è un uomo e di pistole ne ha due? La rivisitazione in chiave moderna del film “Per un pugno di dollari” non è poi impensabile. Il 14 aprile 2017 Dmitry Rogozin, Vice…

Design antimine

Mine Kafon non è solo un dispositivo antimine, apre anche una discussione sulla sicurezza globale Massoud Hassani “Mine Kafon” è un progetto nato per ispirazione artistica, ma che si è evoluto in un dispositivo antimine. L’ideatore è il quarantenne designer afghano Massoud Hassani. Ecco come funziona: Massoud con la sua famiglia si è stabilito in…

Ping pong trauma: un viaggio Rohingya

Il viaggio della speranza. La crisi migratoria non colpisce solo il Mediterraneo ma interessa anche la penisola indocinese. Myanmar, Bangladesh, Thailandia, Vietnam, Malesia e Indonesia. Tutti Paesi coinvolti da una fortissima ondata migratoria che ha visto nel 2015 il suo culmine. Uiguri e Rohingya sono i popoli che più di altri cercano asilo al di là…

Gli Ilois, i deportati della base di Diego Garcia

Duemila persone deportate durante gli anni ’60. Un atollo sperduto nell’Oceano Indiano, interessi strategici, una base americana su suolo britannico. Gli ingredienti per un romanzo di spionaggio ci sono tutti, ma di finzione qui c’è ben poco.  Gli Ilois sono una popolazione di provenienza mista (bantu e austronesiani) arrivata nell’arcipelago Chagos alla fine del XVIII…

Video e fumetto: un reportage multimediale sulla rotta balcanica

L’anno scorso l’Europa si è ricordata dei Balcani. Non per il riacutizzarsi delle guerre etniche, ma per la massa di profughi mediorientali che li hanno attraversati. Sono poi seguite le scenate isteriche dei partiti nazionalisti di Serbia, Ungheria, Bulgaria e Croazia contro gli sfollati. Muri, filo spinato, controlli, polizia di frontiera. “Do you remember Balkan…

Rami Adham, lo “spallone” che contrabbanda giocattoli in Siria

Rami Adham è un contrabbandiere. Da cinque anni importa illegalmente la sua merce in Siria. Oltrepassa il confine turco senza permesso, lascia il suo carico e poi se ne ritorna da dove è venuto. Ma la particolarità di quest’uomo è che nella sua sacca non nasconde droga, armi, bombe o cibo. Nasconde giocattoli. Sì, peluche e…

Sorelle d’Italia

Questo lavoro è stato realizzato dai miei colleghi Alberto Bellotto e Livia Liberatore. Un reportage sulle ragazze islamiche di Milano e il loro rapporto con l’integrazione nella città meneghina. Si sentono e sono italiane perchè qui sono nate, anche se pregano un Dio diverso dal resto della comunità. «I nostri genitori pensavano solo a lavorare…