L’ospitalità greca: vincitrice morale del Nobel per la pace 2016

Sarà che a me piacciono le cause perse…

Sarebbe stata una bella favola, una di quelle da ricordare, ma purtroppo il Nobel per la pace 2016 non è stato assegnato agli abitanti delle isole greche, bensì al presidente colombiano Juan Manuel Santos per il suo impegno nel far cessare la guerra civile contro le Farc.

Quando ho letto della candidatura dei pescatori greci mi è tornato in mente un episodio che mi è accaduto a Cipro (parte greca) nell’estate 2015. In attesa di un’intervista, arrivo in un piccolo bar nel paesino di Pyrga, sperduto in mezzo al nulla con 40 gradi a scioglierti i vestiti. Prendo un caffè e mi metto a leggere i giornali locali (in inglese). Dopo circa due ore (ebbene sì), mi avvicino al proprietario che stava guardando la tv e pago il mio caffè. Poi vedo che indica la bottiglia d’acqua semivuota che avevo in una tasca laterale dello zaino e a gesti mi fa capire se avessi voluto dell’altra acqua. Non faccio in tempo a tirar fuori altri soldi che mi prende la bottiglia e la riempie con dell’acqua di rubinetto. Me l’ha semplicemente regalata, non ha voluto nulla in cambio.

Un piccolo aneddoto che mi è tornato in mente e mi ha fatto riflettere sui motivi della candidatura di quest’anno. Ma perché le isole dell’Egeo? La foto qui sotto lo spiega:

©La
La “nonna di Lesbo” Emilia Kamvisi mentre allatta un profugo neonato ©Twitter

Conosciuta come “la nonna di Lesbo”, Emilia Kamvisi, 86 anni, è stata candidata al Nobel per la pace in rappresentanza di tutti gli abitanti dell’arcipelago greco che si sono impegnati nell’aiutare i tanti disperati che approdavano sulle loro coste. È la vita di mare. Si accetta ciò che il mare porta con sé, ciò che viene donato. Una tradizione antica che riguarda tutte le culture mediterranee. L’ospitalità è sacra.

Il Nobel per la pace ha una forte connotazione ideologica. L’ha sempre avuta. Il messaggio di quest’anno con l’assegnazione a Santos è stata una durissima critica alla decisione popolare di rifiutare gli accordi con le Farc in sede referendaria. La comunità internazionale ha appoggiato gli sforzi del governo di Bogotà, mentre ha fortemente criticato il “no” delle urne.

Tuttavia quello di quest’anno è un premio sicuramente più ragionevole di quello consegnato (frettolosamente) a Obama e (immeritatamente) all’Unione europea. Una vittoria solo morale quella dell’arzilla Emilia, capofila di una schiera di veri angeli del mare.

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