Se ne parla poco, ma in Ucraina la guerra c’è ancora. Sul blog erpost.wordpress.com è uscito un interessante articolo di Adriano Garcia che presenta l’attuale situazione in quel di Kiev. Si continua a combattere e a morire. I media ne parlano poco, ma si spara ancora. Secondo Garcia, recentemente, il gruppo ceceno islamista della brigata Dudayev, si è unito alle milizie di estrema destra Pravy Sektor sul fronte di Donetsk. Ad accompagnare l’articolo anche una breve galleria fotografica del fotogiornalista Giorgio Bianchi che in Ucraina c’è stato. Ha vinto numerosi premi in Europa, ma è stato spesso accusato di propagandare la linea filorussa.
Le foto di Bianchi sono cupe e terribili. Mostrano il lato urbano della guerra. I volti laidi e i panorami distrutti e deturpati dai bombardamenti. Alcuni scatti, quasi rubati, mostrano una vita quotidiana fatta di piombo e fango. Carri armati parcheggiati in garage, soldati che vanno a fare la spesa in un supermercato armati di mitra, poliziotti in assetto antisommossa che si difendono a testuggine come gli antichi Romani evocando scene da “Il Gladiatore”. Il simbolo della rivolta del 2013, Euromaidan, assomiglia a una discarica di vestiti, dai quali emerge una signora in pelliccia. Gente che attende che qualcosa accada su di un lago ghiacciato. Sospesi…
Le foto, crude e bellissime, sul sito dell’autore.
L’ha ribloggato su Er Post.
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