I bambini guerrieri di Crimea

All’interno della fortezza medievale di Eski-Kerman in Crimea, si addestrano bambini da circa 10 anni. Si preparano alla guerra. La loro età tra i 7 e il 16 anni. Il fotografo ucraino Maxim Dondyuk ha vissuto a stretto contatto con i giovani soldati di questo campo e ha raccolto le loro testimonianze (qui si può vedere il portfolio).

La fortezza di Esi-Kermet. Foto da: derwombatdotnet
La fortezza di Eski-Kerman. Foto da: derwombat.net

Qui si allena il corpo e la mente; si impara a usare armi da fuoco come fucili, pistole e coltelli, a vivere in una tenda e a giocare a scacchi per sviluppare senso tattico e strategico. I Russi in questo sono dei maestri. Combattimento corpo a corpo, arrampicate, corse nei boschi, nuotate nell’acqua gelida dei fiumi, sono solo alcuni degli esercizi a cui questi giovani sono sottoposti. Ci sono tre unità; mentre due sono impegnate nelle esercitazioni, l’altra opera in attività da campo.

L’obiettivo è quello di creare dei soldati che combattono per la patria e anche l’educazione spirituale ha una certa importanza

Se li alleniamo a uccidere senza dare importanza a una preparazione spirituale, formiamo un killer ordinario e non un difensore della patria

dice uno degli ufficiali, proprio uno di quelli che ha partecipato all’annessione della Crimea nel conflitto ancora in corso tra Russia e Ucraina. Difatti, all’interno del campo, si viene a creare il microcosmo del conflitto tra Mosca e Kiev. Ragazzi cosacchi russi e cosacchi ucraini vivono insieme, ma durante le esercitazioni vengono divisi per ricreare lo scenario di guerra. La provenienza dei giovani è varia: Russia, Ucraina, Moldova e Bielorussia. Non c’è costrizione nell’entrare nel campo e possono uscirvi quando vogliono. Questi ragazzi, anche se figli di ufficiali, entrano in questa “scuola militare” per circa 5 euro al giorno. Dondyuk dice che esistono molte rivalità tra i Cosacchi cristiano-ortodossi e i Tatari crimeani di fede islamico-sunnita. Tuttavia all’interno dell’accampamento non si registrano antagonismi di questo tipo, sono tutti ortodossi e alla sera leggono passi della Bibbia.

I bambini soldato © Maxim Dondyuk
I bambini soldato in Crimea © Maxim Dondyuk

Il futuro è incerto. Probabilmente la struttura di addestramento continuerà a esistere, anche se, dice il fotografo sul suo sito, probabilmente verrà diviso in due parti; pro Russia e pro Ucraina.

Il programma ricorda molto quello denunciato da La Repubblica nel 2005. Giampaolo Visetti, nel suo articolo, faceva riferimento al campo di addestramento di Kaskad, dove venivano reclutati giovani patrioti per la difesa della poltrona di Putin. Le voci delle madri di questi ragazzi si perdono nel vuoto:

Il dramma è che educhiamo i bambini a un’ esistenza armata. Imparano che la forza è un valore, la violenza un vantaggio, il mitra un’ assicurazione: e quando vengono spediti in guerra davvero, muoiono prima di aver capito dove sono e per fare cosa

dice Valentina Melnikova, leader dell’ Unione dei comitati delle madri dei soldati.

In quel periodo, precisamente nel 2004, anche l’UNHCR aveva denunciato abusi sui minori da parte della Federazione Russa. A dieci anni da allora, nulla sembra cambiato.

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