Ne avevo già parlato qui, su Piazzadigitale, blog de Il Corriere della Sera (si può leggere qui). Instagram può essere ormai considerato un vero e proprio laboratorio per il fotogiornalismo, anche in zone “calde”.
Le maggiori testate mondiali come il New York Times o Washington Post hanno aperto un account su Instagram e propongono continuamente foto e video. Notizie attraverso le immagini. Il gioco è semplice. Il messaggio viene messo in rete e diventa subito virale. Tecnicamente chiunque può fare uno scoop e fare fotogiornalismo, almeno con gli strumenti online come i social network. Questo permette anche ai professionisti di fare più agevolmente il proprio lavoro e diffondere una notizia. Immediatezza ed efficacia.
https://instagram.com/p/6972MQSi3-/?tagged=gaza
A volte fa comodo scattare una foto e pubblicarla subito (se si ha la possibilità). Si invia subito al giornale oppure si usa l’account del giornale stesso per trasmettere la notizia e diffonderla. É un modo nuovo di fare giornalismo, ma che funziona. L’utenza su internet premia.
Ora c’è anche Periscope di Twitter per le dirette. Immaginate di avere una connessione wifi (non è scontata in certe aree del mondo) e fare una diretta col telefono di uno scontro armato. Un bel colpo, giornalisticamente parlando.
Il pericolo? La spettacolarizzazione della morte…di questo il giornalismo non ne ha proprio bisogno….