Chiudono i confini in Europa?

Toc…toc! Chi è? Un migrante. Vattene via! Qui non ti vogliamo! Sbam! Porta chiusa.

In questi giorni si parla della cosiddetta “invasione migratoria” in Europa. L’Italia sta affrontando un duro braccio di ferro con la Francia all’altezza della frontiera di Ventimiglia in quanto i Francesi non permettono ai migranti lì radunati di passare oltre e andare verso nord.

Roma denuncia frontiere chiuse. Parigi nega. I 200 migranti rimangono in territorio italiano per il terzo giorno consecutivo, osservati a vista dalla gendarmérie francese. Non si passa. Uno scontro emblematico questo, l’esatta concretizzazione di una sfida diplomatica tutta interna all’Europa Unita. In queste settimane tiene banco la questione “quote”, ossia la ridistribuzione dei migranti tra i 28 Paesi dell’Eu. La Francia è uno dei paesi più perplessi riguardo al piano di Bruxelles e che da mesi è soggetto a un forte movimento migratorio non solo in entrata, ma anche in uscita. La punta nord di Calais, sulla Manica, è uno dei teatri dove si consuma una tragedia umanitaria tutta europea. Pakistani, Sudanesi, Afgani ed Eritrei cercano di lasciare il continente per raggiungere la Gran Bretagna, ma l’ultimo passo oltre il mare sembra impossibile. Londra non recede, non vuole altri clandestini e critica l’istituzione di un centro d’accoglienza a Calais: “potrebbe attrarre altri migranti” dicono le autorità inglesi (Qui il reportage di Internazionale).

La Francia non è l’unica a essere sotto il fuoco incrociato. La Commissione Europea ha il suo ben da fare a trattenere le ire dei paesi anti-quote.

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Il fatto è che queste “quote” si basano prevalentemente sulla popolazione di un Paese. Inoltre aree già gravate dall’arrivo di clandestini, come la Germania, potrebbero essere agevolate da questo progetto, in quanto molti dei suoi migranti potrebbero essere dirottati verso altri Stati, come Spagna o Francia, che ovviamente non ci stanno.

Si resta in attesa, quindi…anche se in molti che arrivano in Europa, in queste ore, non possono aspettare.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. giomag59 ha detto:

    Finché non si rimuovono le cause, hai voglia a mettere quote… ieri sentivo il nostro ministro dell’Interno (rabbrividisco) che farneticava di accordarsi con il governo libico… ma di che parla? Che governo? Questi sono pazzi… a me sembra che il fenomeno non siano proprio in grado di gestirlo, ne da noi ne in Europa… non sono mica banche, del resto.

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    1. Alessio Chiodi ha detto:

      Per non parlare di “bombardare i barconi”. Un po’ come svuotare l’oceano col cucchiaino. Manca una politica seria, oculata e lungimirante. Insomma…persone capaci e competenti in politica estera…e sinceramente stento a vederle

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