Secondo la mitologia greca, il mondo era sorretto dal titano Atlante, figlio di Giapeto (o Zeus) e Climene. Ci immaginiamo un uomo corpulento, barbuto, un gigante dalla forza divina per sostenere il peso del suo fardello.
Eppure, alle falde dell’omonima catena montuosa in Marocco, Atlante appare più aggraziato, con le fattezze di una giovane sorridente dagli occhi scuri, o di un’anziana piegata dall’età e dalla fatica.
Middle East Eye ha pubblicato una bellissima galleria fotografica scattata da Rik Goverde.
Immagini da un luogo remoto; il villaggio di Tizi Oussem che, nonostante faccia parte di itinerari turistici, ha mantenuto le antiche tradizioni berbere.
Come le nostre nonne nei paesi di campagna o di montagna, sono le donne i pilastri di quella società. In un mondo proiettato al futuro che chiama a gran voce la parità sessuale senza mai raggiungerla, qui il mondo si è fermato. Uomini e donne hanno mansioni differenti. Indipendentemente da ciò che si può pensare, soffermiamoci a osservare il sorriso di quella giovane col sacco sulla spalla. A noi Atlante piace immaginarlo così.