Ceuta e Melilla: l’Europa a un passo, oltre il filo spinato

Ceuta e Melilla. Per molti Africani è l’ultima speranza per raggiungere l’Europa via terra. Sì, perchè le città di Ceuta e Melilla sono due enclave spagnole in terra marocchina e, de facto, Europa.

Un filo spinato e una barriera elettrica dividono i due continenti. Non sono stati pochi i migranti morti nel tentativo di scavalcare la barriera e cercare riparo o asilo in “Spagna”.

L'immagine ai raggi x del piccolo Abou all'interno del trolley. Foto Reuters
L’immagine ai raggi x del piccolo Abou all’interno del trolley.
Foto Reuters

Ultimamente il confine è salito agli onori della cronaca per un fatto curioso quanto tragico. Un bambino di otto anni, Abou, è stato trovato all’interno di un trolley per sfuggire ai controlli doganali.

Una bella sorpresa per la polizia. La diciannovenne che lo “stava trasportando”, è stata accusata di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Purtroppo, pur di passare la frontiera, un migrante è disposto a tutto, anche a viaggiare all’interno di una valigia. Il dramma è proprio questo. Nonostante il filo spinato, la corrente e i continui respingimenti, chi fugge da guerre e povertà non si farà di certo spaventare da un muro e un cancello.

Immagine rappresentativa di questa condizione disperata è la foto scattata da Gianfranco Tripodo, per Contrasto, proprio a Melilla.

Un migrante sfugge ai controlli nascondendosi sotto una macchina. Foto presa da worldpressphoto.org. Foto di Gianfranco Tripodo, third prize singles in General News at World Press Photo Contest 2015
Un migrante sfugge ai controlli nascondendosi sotto una macchina. Da worldpressphoto.org. Foto di Gianfranco Tripodo, third prize singles in General News at World Press Photo Contest 2015

Non servono parole. Il volto dell’uomo ripreso dice tutto; il terrore di essere scoperto. Poco importa chi sia questa persona, quale sia la sua storia e da quale paese provenga. I suoi occhi dicono tutto ciò che serve per inquadrare una situazione che si ripete sempre più frequentemente.

Ceuta e Melilla sono l’ultima meta di una delle quattro tratte nordafricane. Secondo i dati Frontex, tra gennaio e aprile 2015, sono stati 2808 gli arrivi accertati su suolo europeo attraverso il Marocco e l’Algeria. 161 ivoriani, 310 guineani e 1664 siriani.

Sicuramente l’aumento dell’instabilità nel sahel e fascia centroafricana negli ultimi cinque anni (Mali, Burkina Faso, Ciad, Nigeria e Camerun) non ha favorito un allentamento della pressione migratoria. Anzi. La Spagna è una delle porte d’Europa tanto quanto l’Italia o la Grecia.

A volte, però, non basta suonare il campanello per entrare…se nessuno sente o non vuole sentire…

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