Lo Yemen in fiamme. Colpo di stato a Sana’a?

Era solo questione di tempo. Di avvisaglie se ne sono avute molte nei mesi scorsi e alla fine il timer ha fatto detonare l’ordigno.

É successo ieri e da molti media è stato definito come un colpo di stato in pieno regola. Le milizie sciite degli Houti hanno assediato il palazzo presidenziale a Sana’a, capitale dello Stato, costringendo il premier Khaled Bahhah a rifugiarsi in un luogo sicuro, mentre il presidente Abdel Hadi Mansur a rinchiudersi probabilmente in un’ala della sua residenza difeso dai suoi uomini armati.

Yemen-mapLa situazione è complessa e non priva di ripercussioni interne ed internazionali. Sul primo fronte lo Yemen conferma di essere un paese estremamente instabile, dove i ribelli sciiti, stanno da tempo osteggiato il governo sunnita. C’è anche il fenomeno Al Qaeda da non sottovalutare e i fatti di Charlie Hebdo hanno riportato in auge un movimento che stava lentamente sparendo all’ombra dell’Is. Stando a quanto ha pubblicato La Repubblica poco fa, Sana’a è ora in mano agli Sciiti, l’areoporto è stato chiuso e ad Aden, sul Mar Rosso, si sono verificate manifestazioni a favore del governo.

Il presidente Mansour non è considerato prigioniero. É libero di uscire dalla propria residenza, tuttavia il capo ribelle Abdel-Malek al-Houthi ha dichiarato che vi saranno ulteriori azioni contro il potere costituito qualora non vengano accettate le condizioni poste sul tavolo, in primis la divisione dello Yemen in due distinte aree di influenza; a nord gli sciiti, a sud i sunniti.

Tutte le opzioni sono aperte, senza eccezioni, e il tetto è molto, molto alto. E per questo consigliamo al presidente di applicare questo accordo. È per il suo beneficio e per il beneficio del suo popolo.

ha dichiarato al-Houthi nel suo messaggio in tv.

Sempre sul fronte interno c’è il jihad qaedista. In Yemen l’organizzazione fondata da Bin Laden (sunnita) è molto forte e qualora gli sciiti dovessero mantenere il potere a Sana’a non sono escluse rappresaglie contro di loro.

Caldo anche il fronte esterno. Il Giornale dichiara che l’Iran potrebbe essere uno degli artefici di questo colpo di stato e che l’ayatollah Ali Khamenei sia il burattinaio dietro le quinte. Sempre secondo la testata, un deputato vicino a Khamenei ha dichiarato che

Sana’a è la quarta capitale del mondo arabo in mano iraniana.

dopo Damasco, Baghdad e Beirut.

Le associazioni non sono chiare. Vero è che Teheran professa lo sciismo e che alcune navi cargo con a bordo armi, presumibilmente, per gli Houti sono state sequestrate ad Aden nei giorni scorsi. Un accerchiamento sciita intorno alla monarchia saudita sunnita? Domande alle quali, a caldo, è difficile dare una risposta.

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