Le immagini hanno un potenziale dirompente. Ci sono immagini che rimangono nella storia, che spiegano gli eventi che accadono nel mondo in pochi secondi.
La settimana scorsa è stata contrassegnata dai fatti di Parigi e dall’uccisione di 17 persone nel cuore della Francia. Al di là degli allarmismi e delle dichiarazioni che si sono susseguite, voglio per una volta lasciar parlare le immagini e affondare volutamente il coltello nella piaga.
Iniziamo.
Che cosa ricorda questo quadro?

Un quadro pieno di significati e che nel corso degli anni ha subito numerose parodie.
Una recente è proprio questa.

Foto di leparisien.fr
Certamente una cosa non voluta, ma la storpiatura conduce a fare collegamenti improbabili. Ma ora voglio presentare un’altra immagine che riassume il senso di questo post e che da qualche ora va girando per il web, in particolare attraverso facebook.

Se si mettono insieme le tre foto il messaggio è chiaro. L’immagine di vicinanza nei confronti delle vittime e di chi subisce offese da parte di criminali, viene poi smontata dai fatti. In milioni per le strade parigine abbracciati in un senso di fratellanza e unità nazionale. Eppure sono morte solo 17 persone. Niente di paragonabile alla Nigeria dove i morti per mano terroristica sono svariate migliaia e dove la situazione va degenerando sempre più, con un governo centrale incapace di gestire l’emergenza Boko Haram.
L’ipocrisia é chiara e molti giornali hanno sottolineato questo aspetto riguardo la presenza di capi di stato e di governo non proprio inclini alla libertà di stampa e di pensiero. Si veda il corriere.it di due giorni fa.
La marcia repubblicana é servita al suo scopo. Dimostrare che “l’occidente” vuole davvero combattere il terrorismo. In maniera superficiale e a macchia di leopardo, ma lo vuole affrontare.