É sempre questione di muri

Ieri sulle prima pagine dei principali quotidiani nazionali ha campeggiato l’espressione “muro” in riferimento al disgelo dell’ultimo ghiacciaio rimasto della guerra fredda novecentesca.

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Si chiude un capitolo nel lungo romanzo sulle relazioni diplomatiche tra Washington e La Havana e se ne apre un altro. Adesso si vedrà come i Castro gestiranno questa nuova fase e come Obama saprà contenere le esuberanze dei repubblicani e della comunità di esuli cubani negli states.

Ma si è parlato anche di un altro muro, storico almeno tanto quanto l’altro e ben più reale; quello tra

Israele e Palestina.

L’UE ha approvato una risoluzione (498 sì, 88 no e 111 astensioni) per far riprendere il dialogo di pace, ripartendo dai confini del 1967.

I confini dopo la risoluzione 181 delle Nazioni Unite. Immagine da ilPost.it
I confini dopo la risoluzione 181 delle Nazioni Unite.
Immagine da ilPost.it

Inoltre Hamas è stata anche depennata dalla lista nera dei gruppi terroristici riconosciuti dall’Unione Europea.

Netanyahu replica duramente tirando in ballo l’olocausto, accusando l’Europa di non ricordare le sofferenze del popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale. Curioso notare come Tel Aviv consideri i Palestinesi alla stregua dei nazisti.

Ci sono muri e muri. Uno è caduto, adesso vediamo gli altri.

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