In guerra e in amore tutto é lecito…soprattutto in guerra

In questi giorni circola nell’aria il concetto di “crimine contro l’umanità”. Ne avevo già parlato qui, tuttavia una rinfrescata non fa mai male, anche perchè ci sono delle novità da non trascurare.

La prima riguarda la denuncia di Amnesty International riguardo la distruzione di un edificio a Gaza durante l’operazione “Margine Protettivo” di Israele quest’anno. La seconda, la pubblicazione del rapporto sugli abusi degli agenti CIA sui terroristi prigionionieri e l’uso indiscriminato della tortuta.

Partiamo dall’inizio.

Sul sito de Il Manifesto è uscita la notizia che Amnesty International, a seguito di una lunga indagine, ha accusato Israele di aver deliberatamente attaccato e distrutto un edificio, la Torre Zafer, a Gaza.

Tutte le prove che abbiamo dimo­strano che que­sti abbat­ti­menti su larga scala sono stati effet­tuati deli­be­ra­ta­mente e senza una giu­sti­fi­ca­zione mili­tare

ha spie­garo Phi­lip Luther, diret­tore di Amne­sty per il Medio Oriente ed il Nord Africa.

La Torre Zafer distrutta dal bombardiere M-16 israeliano il 23 agosto 2014.  Foto di Michele Giorgio per Il Manifesto
La Torre Zafer distrutta dal bombardiere F-16 israeliano il 23 agosto 2014.
Foto di Michele Giorgio per Il Manifesto

La “punizione collettiva” a cui fa riferimento l’articolo de Il Manifesto e la conseguente indignazione da parte di Amnesty si legano a doppio filo con la motivazione di Israele di colpire siti considerati nascondigli dei guerriglieri di Hamas. É pur vero che una telefonata da Israele ha avvisato la popolazione dell’imminente attacco così da permettere, almeno in parte, l’evacuazione.

L’attacco è stato deliberato. Dei civili sono morti. Crimine contro l’umanità? No se si parla di conflitto armato e nella striscia di Gaza, in quel periodo, c’era una situazione di vera e propria guerra.

Simile discorso per quanto accaduto negli Stati Uniti.

Il rapporto della Commissione del Senato (che può essere letto sul sito del New York Times qui) riassume solo una parte delle attività dei servizi segreti americani sul trattamento dei prigionieri. Non sono pochi i dati imbarazzanti per l’establishment statunitense.

Ecco un estratto a pagina 12 riguardo la pratica del waterboarding di Abu Zubaydah

Beginning with the CIA’s first detainee, Abu Zubaydah, and continuing  with numerous others,the CIA applied its enhanced interrogation techniques with significant repetition for days or weeks at a time. Interrogation techniques such as slaps and “wallings” (slamming  detainee against a wall) were used in combination, frequently concurrent with sleep deprivation and nudity. Records do not support CIA representations that the CIA initially used an “an open,  nonthreatening approach,” or that interrogations began with the “least coercive technique possible” and escalated to more coercive techniques only as necessary. The waterboarding

La pratica del waterboarding, l'annegamento controllato. Immagine presa da http://1d4chan.org
La pratica del waterboarding, l’annegamento controllato.
Immagine presa da http://1d4chan.org

technique was  physically harmful, inducing convulsions and vomiting. Abu Zubaydah, for example, became “completely unresponsive, with  bubbles rising through his open, full mouth.

e uno che cita la detenzione di Khalid Shaykh

Internal CIA records describe the waterboarding of Khalid Shaykh Mohammad as evolving into a “series of near drownings.” 5 deprivation involved keeping detainees awake for up to 180 usually standing or in with hands shackled above heads. At detainees at two

Aggiungo anche la rectal rehydration, la tortura psicologica (threats to harm the children of a detainee, threats to sexually abuse the mother of a detainee, and a threat to “cut [a detainee’ s] mother’ s throat.) e la detenzione in darkness and constantly shackled in isolated cells with loud noise or music and only a bucket to use for human waste

La mostruosità di queste pratiche come può essere spiegata? Inutile ora i tanti giri di parole spiattellate sui giornali o in pasto all’opinione pubblica. I Repubblicani si nascondono dietro all’egida della “sicurezza nazionale” e che queste azioni disumane (perché lo sono), sono state utili nell’identificare e catturare dei pericolosi terroristi. I Democratici estraggono il jolly dal mazzo nel momento più buio per il mandato di Obama.

Ora, se qualcuno si stesse chiedendo perché si è scelto di affiancare due temi così differenti, la risposta non sfuggirà di certo. La guerra.

In entrambi i casi si parla di conflitto. Israele contro la Palestina, Stati Uniti contro il terrorismo (difficile, però, da inquadrare in quanto soggetto particolarmente volubile).

Lo scontro arabo-ebraico è ormai un filone consunto di oltre sessant’anni. Il secondo è più recente. In entrambi i casi ci sono Stati che hanno dichiarato guerra ad un altro Stato o ad un’altra entità riconosciuta come nemico. Tutto ciò che avviene all’interno di questo contesto è riconducibile alla sferra del conflitto bellico. Crimini contro l’umanità? No. Semplicemente atti ignobili, meschini e degradanti.

Molti ancora si stupiscono e si indignano ed esclamano: “ma come è possibile oggi?”. Oggi…perché oggi che succede? Che differenza c’è tra i lanzichenecchi che saccheggiarono Roma nel 1527 e i raid israeliani a Gaza? O le torture americane o quelle dell’IS rispetto all’Inquisizione spagnola o romana quattrocento anni fa? Sono cambiati i metodi, le tecniche, ma l’elemento base è lo stesso. Costringere qualcuno alla resa e all’accettazione della propria volontà.

“Eppure sono democrazie” qualcuno ribatterebbe.

“Ma le democrazie non sono pacifiste”. Sarebbe una possibile risposta.

Certamente in futuro ci saranno altri casi come questo.

É giusto indignarsi davanti ad atti così barbari, ma è bene avere la consapevolezza che in guerra, purtroppo, succede di tutto…proprio di tutto…


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