Colpo di stato in Burkina Faso

L'ormai ex presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré
L’ormai ex presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré

Nei giorni scorsi, a Ouagadougou il presidente Blaise Compaoré ha dichiarato una modifica della Costituzione così da potersi ricandidare alle elezioni del 2015 e perpetrare il suo potere che dura ininterrottamente dal 1987. La decisione ha scatenato le ire dei Burkinabé e l’intromissione sulla scena politica dei militari. Il generale Honoré Traoré, Capo di Stato maggiore del Burkina Faso, ha dichiarato decaduto Compaoré, sciolto il parlamento e l’istituzione di un governo di transizione.

I numeri, stando alle fonti, sono imponenti. Un milione di persone in piazza e alcuni di queste, giovedì 30 ottobre, sono anche riuscite a superare il cordone di sicurezza del Parlamento. Viene appiccato un incendio e la polizia è intervenuta per portare in salvo i deputati. La marcia della folla è proseguita verso il palazzo presidenziale e Compaoré si è barricato nelle sue stanze.

Ci sono stati dei morti, circa 30 e un centinaio di feriti. I partiti dell’opposizione hanno cercato di tenere la situazione sotto controllo ed evitare un golpe quasi inevitabile. La dichiarazione di Traoré di sciogliere il governo ha fatto precipitare la situazione e Bénéwendé Sankara, presidente del partito d’opposizione UNIR (Unione per la rinascita), ha ribadito il ruolo dei partiti di minoranza nel nuovo esecutivo.

Nel pomeriggio di oggi poi, al termine di una serie di trattative, Compaoré ha lasciato la carica di Capo di Stato, venendo sostituito da Traoré.

L’instabilità politica del Burkina Faso è un’altra spina nel fianco di quei paesi che hanno interessi nell’area: Francia e Usa in primis. Oltre che essere un prezioso alleato per le missioni antiterroristiche verso il Sahel, il Burkina Faso è anche il maggior produttore mondiale di cotone e presenta anche una gran quantità di riserve auree.

La cartina pubblicata su Limes oggi è rappresentativa degli interessi francesi nell’Africa nord occidentale. Il Burkina Faso, come si vede, è un paese chiave. Non è escluso un intervento diretto della Francia nelle questione burkinabè. Nel vicino Mali ancora si combatte e in Nigeria i continui attentati terroristici mantengono alta la tensione. Nei prossimi giorni si vedrà come evolverà la situazione. Per adesso, il dato di fatto è che a Ouagadougou c’è stato un nuovo colpo di stato…e i militari ne sono stati i protagonisti.

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